La Sottotitolazione


tumblr_ljwdiw78Yt1qijy2lo1_400La SOTTOTITOLAZIONE, o sottotitolaggio, è un metodo di traduzione audiovisiva (TAV) molto diffuso e adottato principalmente da vari paesi (definiti per l’appunto subtitling countries), come per esempio Belgio, Cipro, Croazia, Danimarca, Finlandia, Galles, Grecia, Irlanda, Islanda, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Slovenia, Svezia e Ungheria.

Questo metodo di TAV permette di proporre una traduzione condensata di dialoghi originali del film o del programma in questione, attraverso un testo scritto collocato nella parte bassa dello schermo.

Poiché la traduzione appare simultaneamente all’audio in lingua originale e  poiché lo spettatore ha accesso contemporaneamente a entrambi, la sottotitolazione ha acquisito l’etichetta di traduzione trasparente.

Sottotitolare un film non è un’operazione semplice come sembra, in quanto richiede competenza ed esperienza nell’essere in grado di trasformare un messaggio orale, il cui ascolto richiede un tempo ridotto, in un messaggio scritto, il quale richiede un tempo maggiore per la lettura. Quindi la difficoltà sta proprio nel passare da un canale all’altro, tenendo conto di vari fattori come intonazione, accento, registro e tutti gli elementi che caratterizzano una determinata varietà (socio)linguistica, fattori che devono essere resi nello scritto, per quanto possibile, e che invece molte volte vanno persi.

L’esigenza della traduzione filmica si impone, appunto, con la nascita del film sonoro. Inizialmente lo scopo è quello di rendere accessibile la produzione cinematografica multilingue ad un pubblico internazionale, mirando ad interessi economici e favorendo il superamento di barriere linguistiche e culturali. Successivamente il sottotitolo è accompagnato da uno scopo socioculturale molto più elevato, come nel caso della sottotitolazione per sordi. Recentemente il film sottotitolato ha assunto un ruolo fondamentale anche nella didattica delle lingue straniere.

 

tumblr_lcnunmyG6J1qzb9ulo1_500

Basandosi su criteri di carattere linguistico, possiamo distinguere due tipologie di sottotitolazione: 

  • intralinguistica, che corrisponde alla trascrizione totale o parziale dei dialoghi nella stessa lingua della colonna sonora originale del film. Può essere impiegata in due contesti differenti ed è rivolta a due tipi di destinatari con esigenze diverse: persone non udenti e studenti di lingue straniere. Per i primi, a cui sono rivolti i sottotitoli ridotti, la lettura del sottotitolo è il mezzo principale per accedere alle informazioni veicolate dal prodotto audiovisivo. Per i secondi, che usufruiscono della trascrizione integrale del discorso, il sottotitolo è un supporto didattico.
  • interlinguistica, scritta in una lingua diversa da quella del prodotto originale, coinvolge e sintetizza due lingue e due culture.

sottotitoli

Inoltre, bisogna fare una distinzione tra sottotitoli aperti e chiusi: i sottotitoli aperti (o “in chiaro”) sono quelli sovraimpressi alla versione originale del film e proiettati come parte fisica inseparabile del prodotto, mentre i sottotitoli chiusi (o “criptati”) sono opzionali, ossia possono essere aggiunti facoltativamente dallo spettatore alla versione originale.

La realizzazione dei sottotitoli è un processo complicato che comprende tre operazioni complementari, contemporanee e ugualmente importanti:

1)     la RIDUZIONE, cioè il passaggio da unità lunghe a unità brevi;

2)     la TRASFORMAZIONE DIAMESICA, cioè il passaggio dal codice orale a quello scritto;

3)     la TRADUZIONE, cioè il passaggio da una lingua ad un’altra.

Queste tre fasi non sono subordinate l’una all’altra e non rispecchiano un ordine gerarchico di applicazione, ma si integrano nel processo di sottotitolazione per realizzare testi di arrivo appropriati.

Lascia un commento